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Attualità lunedì 16 maggio 2016 ore 09:05

​“Acqua mia” fa acqua da tutte le parti

A sostenerlo la commissione mensa che accusa il Comune di Massa di non effettuare i controlli necessari



MASSA — “Nell'ambito di una scelta “ecologica ed educazionale” intrapresa dal Comune di Massa lo scorso anno all'interno delle scuole del comprensorio, è stato deciso di utilizzare l'acqua dei rubinetti nell'intento di allinearsi in questo modo alle direttive Regionali – si legge nel comunicato mandato alla stampa dalla commissione mensa - Ma come vengono fatti i controlli in questi territori, e quali sono le differenze rispetto al Comune di Massa? Il Comune di Massa ha dato inizio al progetto senza preavviso, senza comunicazioni e informazioni alle scuole e ai genitori, al momento del passaggio dal vecchio gestore della mensa alla ditta attuale, la Gazzoli: non furono fatti controlli, le bottiglie della Fonteviva vennero sostituite con le brocche da un giorno all'altro, e solo dopo le lamentele dei genitori il Comune tornò sui suoi passi. Nel frattempo, la Commissione mensa scolastica – che si è formata dopo un lunghissimo iter burocratico solo a febbraio di quest'anno – ha preso contatto con i gestori dell'ATO2-Basso Valdarno, che attua il programma “Acqua Buona” dal 2007 nei territori di competenza. Il progetto “Acqua Buona” prevede la stipula di un protocollo di intesa tra il gestore della rete idrica e il Comune che ne richiede l'adesione allo scopo di programmare un monitoraggio all'interno dei plessi scolastici e garantire agli utenti la massima trasparenza e sicurezza. Questa procedura permette di controllare in modo continuativo ogni scuola con una cadenza di circa quaranta giorni. Tutto questo a Massa non è accaduto, anzi, il monitoraggio delle scuole durante l'anno scolastico non è continuativo e quindi non permette di evidenziare le possibili criticità di ogni singola scuola – salvo problematiche conclamate come nel caso della “legionella” alla Don Milani e ai nidi di via Maternità e di Ortola.

Da parte dell'amministrazione – scrive ancora la commissione - fu preso l'impegno di eseguire le analisi richieste e di fornire per tali scuole acqua in bottiglia: le analisi sono state eseguite solo a marzo di quest'anno; inoltre, in seguito a segnalazione da parte dei genitori, siamo venuti a conoscenza che nella materna del Casone i bambini non hanno più avuto la fornitura (promessa) di acqua in bottiglia dal mese di ottobre.”

Un problema quello evidenziato dalla commissione mensa scolastica a cui adesso l’amministrazione dovrà dare delle risposte.


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