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Attualità giovedì 29 ottobre 2015 ore 18:11

"Giù le mani dalle menti dei bambini"

Duro attacco del coordinatore e del vicecoordinatore regionale di Forza Italia, Stefano Mugnai e Jacopo Ferri sul progetto Liber* Tutt*



MASSA — "Giù le mani dalle menti dei bambini quando si parla di famiglia. L’ideologizzazione contro la famiglia tradizionale ha già contribuito, in Toscana, a creare un contesto favorevole a vicende aberranti come quelle avvenute all’interno dei Forteto. Non vogliamo che nelle nostre scuole i bambini vengano indotti a una indifferenziazione estrema dei concetti di genere che, nell’età delle elementari, può essere nociva persino per il loro equilibrato e naturale sviluppo identitario. Non possiamo permettere che ciò avvenga con progetti regionali e pubblici, finanziati dalla collettività che, su temi come questi, deve avere libertà di scelta educativa". Lo affermano con decisione coordinatore e vicecoordinatore regionale di Forza Italia Stefano

Mugnai (che è anche capogruppo di Fi in Consiglio regionale) e Jacopo Ferri commentando le polemiche innescate dall’attuazione del progetto Liber* Tutt* finanziato dalla Regione Toscana (78mila euro solo per Massa) in una scuola elementare di Marina di Massa.

"L’educazione contro l’omofobia non si fa così», attaccano Mugnai e Ferri. "Non a questa età – proseguono – non all’insaputa dei genitori, non attraverso le favole introducendo principesse azzurre o cavalieresse dalla bianca armatura pronte a farsi buttare le trecce da principi in pericolo per poi liberarli dalla torre. Questa è una manipolazione della mente dei fanciulli, ed è inaccettabile che avvenga con denaro pubblico nella scuola pubblica e con modalità ‘sordina’ rispetto alle famiglie".

Mugnai, nella sua attività in Regione, non è nuovo alla battaglia contro la teoria gender nelle scuole: «Abbiamo portato in aula una mozione contraria nello specifico – ricorda – e anche, nell’ultima seduta, una che chiedeva di mantenere nella modulistica regionale destinata a famiglie con minori le diciture padre e madre al posto di ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’. Pur con qualche sfrangiamento nelle file del Pd, ci sono state entrambe bocciate con la maggioranza del Pd che ci ribatteva prendendoci quasi in giro e affermando che la teoria gender nelle scuole fosse una favola. Non pensavamo di dover dare loro ragione sulla base di quanto accaduto a Marina di Massa».


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