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Attualità giovedì 06 novembre 2014 ore 17:25

Una commissione d'inchiesta e il risarcimento

Individuare le responsabilità del crollo dell'argine del Carrione in 15 giorni, l'obiettivo di Rossi. Che prevede un'azione di risarcimento civile per danno



CARRARA — La Procura percorrerà le sue strade. Ma oggi il governatore Enrico Rossi ha fatto un'altra proposta: istituire una commissione d'inchiesta amministrativa per individuare le cause e accertare le responsabilità del cedimento dell'argine in calcestruzzo del Carrione, che ha provocato l'alluvione di Marina di Carrara. 

Nei programmi di Rossi, ci sono anche la dichiarazione dell'emergenza regionale per gli interventi di ripristino e di messa in sicurezza idraulica e una collaborazione con le università toscane per completare e proseguire lo studio sulla stabilità e la sicurezza degli argini in terra e in calcestruzzo di tutta la regione.

"La situazione – ha detto Rossi – è giunta a livelli insostenibili. L'emergenza legata alle alluvioni è a tutti gli effetti diventata vera e propria emergenza democratica, perché la fiducia dei cittadini nelle istituzioni non tiene più, è come un fiume che ha rotto gli argini e dilaga in forme preoccupanti. Il patto che lega stato e cittadini è fondato proprio sulla sicurezza, della vita e delle proprietà, che lo stato deve garantire".

Riferendosi al problema dell'argine del Carrione il presidente si è detto "indignato e senza parole", ha parlato di un "argine non imbrigliato e, sembra, non conforme al progetto. Cosa che fa un po' rabbrividire". 

La Commissione di inchiesta amministrativa dovrebbe individuare, nell'arco di 15 giorni, le cause del disastro e accertare le responsabilità della costruzione del muro di contenimento del Carrione. Sarà presieduta dall'avvocato Lucia Bora, responsabile dell'Avvocatura regionale e composta da Ivana Malvaso, responsabile dell'ufficio ufficio contratti e appalti, Simone Nepi del Genio civile di Toscana Centro e Silvia Carignani della Direzione generale della presidenza. 

"Ci riserviamo di procedere ad una azione di risarcimento civile per danno – ha detto il presidente - perché la Regione ha finanziato la realizzazione dell'argine con 4 milioni. Collaboreremo anche con la Procura per gli aspetti penali".

"Insieme ai nostri tecnici - ha aggiunto - abbiamo passato in rassegna tutti gli interventi di ripristino e di messa in sicurezza funzionali alla mitigazione del rischio idraulico già progettati e finanziati: sono 215 opere con importo inferiore a 5 milioni, per un totale di 140 milioni, tre quarti regionali, per un importo medio di 600mila euro. Con una delibera che li elencherà ne dichiareremo l'estrema urgenza e sulla base di un progetto definitivo o anche di massima si potranno chiamare per ciascuna opera dieci imprese, fare una trattativa negoziata e procedere così all'affidamento dei lavori. Seguendo questa procedura, resa possibile dalla recente modifica della nostra legge della Protezione civile e dallo Sblocca Italia, queste opere potranno essere in grandissima parte appaltate entro tre mesi e i lavori avviati nei primi mesi del 2015. Ogni opera ha un responsabile del procedimento, li chiameremo tutti qui e indicheremo come comportarsi per fare gli appalti nel più breve tempo possibile".


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