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Burocrazia e imprese, mille scadenze

Mille scadenze, in media 80 al mese, 102 nel solo mese di gennaio, per artigiani e pmi che dovranno districarsi nella solita giungla di adempimenti

La tanto annunciata semplificazione da parte del Governo è rimasta solo una bella promessa. L’agenda fiscale 2017, nonostante alcune novità (sparisce il modello unico), sarà come sempre molto intensa. E gli artigiani, così come gli imprenditori, dovranno lavorare anche quest’anno fino al 31 luglio per saldare il loro debito con il fisco. 

E’ la previsione di Cna secondo cui la pressione tributaria complessiva dovrebbe passare dal 42,6% al 42,3%: un rallentamento ancora troppo basso per alleggerire la pesantezza del fisco sui budget delle famiglie apuane. “Le imprese - – spiega Paolo Bedini, Presidente Cna Massa Carrara – non vedranno sulla loro pelle i benefici della semplificazione che in molti casi si è tradotta con un ulteriore aggravio di adempimenti. Burocrazia significa maggiori costi sulle imprese: per adempiere ai suoi obblighi verso lo Stato e verso gli enti locali l’imprenditore dovrà necessariamente ricorrere a professionisti ed esperti con un esborso di denaro significativo. La burocrazia è una di quelle voci che grava di più sulle casse delle imprese: è un costo inutile, eccessivo, imbarazzante. Prendiamo l’esempio della Tari: le aziende che producono rifiuti speciali devono pagare due volte. Per gli adempimenti un imprenditore è costretto a lavorare 47 giorni in più a cui deve aggiungere i 28 giorni per un totale di 11 mila euro di costi. Il 2017 sarà come il 2016 e come tutti gli altri anni”.