Il Festival itinerante, una novità assoluta quando nacque nel 1995, un filo rosso per unire e far scoprire i “luoghi”, anche meno conosciuti del nostro territorio, coniugando, cultura e valorizzazione turistica non ci sarà più.
Da alcuni anni, un paio per l’esattezza, gli organizzatori nelle conferenze stampa di presentazione avevano detto che poteva essere l’ultima edizione: ed è poi arrivata, quella del 2015, intitolata profeticamente non a caso “R-esistere”.
Era un’edizione di Resistenza in attesa che qualcosa potesse accadere: non è stato così. Alla fine, stavolta Godot è arrivato, e l’assurdo è stato proprio questo.
Nacque quasi come una scommessa nell’estate del 95, da una intuizione di Eleonora Paglini, allora dirigente alla cultura, condivisa e fatta propria da quella amministrazione sposata da tutte le amministrazioni che si sono susseguite, fino alle ultime nove edizioni, dal 2007, curate da Marina Babboni.
Dalla “riforma delle province”: la legge Delrio del 2014, però, le cose sono cambiate ed è venuto a mancare il sostegno economico che ha costretto gli organizzatori ad alzare bandiera bianca.