È stato l’ex premier Giuliano Amato, il giudice relatore della vertenza. Amato ha riassunto i termini della vicenda e le posizioni in campo e ha poi lasciato spazio alle relative arringhe.
In difesa della proprietà privata, l’avvocatura di Stato, ha chiesto l’accoglimento del ricorso contro la Regione che non avrebbe diritto a legiferare su un tema di proprietà privata. Poi è stata la volta degli avvocati delle imprese Riccardo Diamanti, Sergio Menchini e Giuseppe Morbidelli. Gli avvocati delle imprese hanno ricordato la norma in vigore dal 1751 che tutelerebbe proprio la proprietà privata.
Dal canto suo la Regione, rappresentata dai legali Lucia Bora e Fabrizio Cecchetti, hanno invece difeso la bontà della legge regionale che non avrebbe disposto sulla proprietà privata della cave, ma fatto chiarezza su un errore commesso proprio nel 1751.