Attualità

La ex ferrovia marmifera da sogno a realtà

Per tornare a fruire del luogo simbolo della città il concorso di progettazione e riuso ha selezionato il vincitore. Il progetto si chiama CAve

I ponti di Vara

Si chiama CAve - con una crasi fra Carrara e Avenza che richiama i bacini estrattivi - il progetto destinato a far compiere un balzo avanti dal sogno alla realtà alla nuova fruibilità della ex ferrovia marmifera. A individuarlo è stato il concorso di progettazione appositamente indetto e giunto alla fase finale. Ora i vincitori adesso hanno 9 mesi di tempo per consegnare il progetto esecutivo.

"Da oggi il sogno dei carraresi di riavere la loro marmifera è un po’ più realtà. Grazie a questo concorso di progettazione, un luogo simbolo della nostra città troppo a lungo abbandonato inizia a riprendere vita", ha affermato soddisfatto il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale aprendo la presentazione dei 4 finalisti del Concorso di progettazione per il riuso e la rifunzionalizzazione della ex ferrovia marmifera. Ad aggiudicarsi il concorso è stato appunto il progetto CAve, acronimo di Carrara-Avenza, presentato dall’architetto Patrizia Scrugli con gli architetti Marco Dibenedetto, Jacopo Lamura, Carolina Rozzoni e Pieralberto Ferrè.

Il percorso segna una pietra miliare nella storia del Comune, come ha spiegato l’assessore alle opere pubbliche Andrea Raggi: "E’ la prima volta che questo Comune ricorre allo strumento del concorso di progettazione in due gradi: è una strada che abbiamo fortemente voluto intraprendere, anche a fronte delle difficoltà, per avere garanzie sulla qualità del risultato". 

Una soluzione particolarmente gradita ai rappresentanti degli Ordini professionali - che hanno partecipato alla presentazione con Federico Uzzo e Arturo Giusti, presidente ed ex presidente dell’ordine provinciale degli Architetti,  e con Stefano Nadotti, presidente dell’ordine provinciale degli Ingegneri – e alla coordinatrice del concorso bandito dal Comune, l’architetto Francesca Zeni: "Il concorso di progettazione è la modalità più idonea per raccogliere le sfide poste dai bandi: spero che questa scelta, illuminata, sia replicata non solo dal Comune ma da tutti gli enti della provincia".

"Abbiamo deciso di battezzare questo progetto CAve, che oltre a essere un richiamo ai bacini marmiferi è anche l’acronimo di Carrara e Avenza. Perché quello che proponiamo non è un semplice percorso ciclopedonale, ma un progetto di territorio tenuto assieme da un filo sottile e robusto, capace di stimolare le risorse esistenti e mettere in rete i servizi al cittadino, a partire da una nuova idea di mobilità sostenibile e turismo lento", ha spiegato l’architetto Scrugli illustrando l’idea alla base del progetto primo classificato.