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Ponti sicuri, trasportatori in campo

Appello agli ambientalisti affinché si uniscano alle richieste di manutenzione costante per le infrastrutture: "Obiettivo di comunità, non di settore"

"Manutenzione e sicurezza di ponti e strade siano un obiettivo di comunità, non di settore": questo l'appello che gli autotrasportatori di Fita Cna rivolgono agli ambientalisti e in particolare alla sezione locale di Italia Nostra, affinché si uniscano le forze nell'interesse collettivo a una viabilità sicura.

“Gli ambientalisti dovrebbero unirsi agli autotrasportatori nel pretendere la manutenzione ordinaria di ponti e strade insieme al potenziamento delle infrastrutture esistenti e alla realizzazione di nuove per meglio organizzare il traffico di mezzi pesanti e civili ed alleggerire la pressione sulle storiche vie di collegamento”, si legge nella nota di Fita Cna.

“Ponti e strade sono a rischio perché le manutenzioni sono scarse, quando inesistenti, e si investe poco nel potenziamento e nella sicurezza della rete viaria ed infrastrutturale. Lo abbiamo visto con il Ponte Morandi e con il Ponte di Albiano Magra per citare i due casi a noi più vicini. Questa è la verità", spiega Massimo Ricci, portavoce degli autotrasportatori di Cna.

"Le aziende che effettuano trasporti eccezionali per ottenere le autorizzazioni previste dalla normativa pagano una tassa di maggior usura strade finalizzata a finanziare tutta una serie di interventi di manutenzione dei manti stradali e delle infrastrutture interessate. Il problema non sono i mezzi pesanti ma infrastrutture obsolete e limitate. Serve un piano di manutenzioni periodico e servono nuove varianti per alleggerire il traffico laddove ci sono infrastrutture come porti, aree artigianali e industriali”.

“Nello specifico, facciamo presente che il lungomare di Marina di Carrara è una strada a quattro corsie interessata dal transito dei veicoli pesanti solo nel periodo invernale. Il ponte sul Parmignola è un'infrastruttura recentemente realizzata, da meno di 10 anni, e collaudata”.

Fita Cna prosegue: “Circa il 90 per cento delle merci viaggia su gomma in Italia," spiega l’associazione. "Ambientalisti e autotrasportatori dovrebbero lavorare insieme per quello che è un obiettivo di comunità e non di settore. La tragedia delle nostre strade non sono i mezzi pesanti, che sono imprescindibili per l’economia locale e nazionale, ma l’assenza di un serio piano di manutenzione e potenziamento delle nostre infrastrutture stradali”.