Cronaca

​Contrabbando di gasolio, il deposito in provincia

Arrivava dalla Slovenia, a gestirne lo «smercio» era un’organizzazione che aveva il suo deposito fiscale nella provincia di Massa Carrara

Una lunga indagine della Guardia di Finanza di Pistoia ha sgominato un traffico di contrabbando di carburante messo in piedi per non pagare l’accisa sui prodotti energetici. Quattro le persone arrestate, una in carcere e tre ai domiciliari, con il braccialetto elettronico, 22 indagati, un milione di litri di gasolio sequestrati insieme a dieci autocisterne, sei motrici e 30mila litri di carburante per un valore di oltre 800mila euro.

L’accusa, per gli arrestati, è di associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa e alla violazione alla normativa in materia di prodotti soggetti ad accisa. Al centro di questo meccanismo illecito ci sarebbe stata una società di intermediazione di Pisa: il suo compito era la gestione illecita degli approvvigionamenti di olio minerale, tra una raffineria slovena, e gli acquirenti italiani: distributori e ditte di trasporto. La frode su completava con l’intervento di un deposito fiscale a Massa Carrara che aveva il compito di ricevere i carichi di idrocarburi e trasformarli in prodotto a un prezzo di acquisto inferiore rispetto a quello normalmente praticato sul mercato.