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Dalle Apuane al mare, i no al piano del paesaggio

​Dopo gli imprenditori del lapideo anche i balneari si scagliano contro il documento di programmazione regionale: "Contiene troppi divieti"

"Piano dell'Arenile inadeguato ai tempi in cui viviamo. L'impossibilita' di realizzare piscine, campi da gioco, pedane per punti ombra, nuovi servizi igienici, nuove docce, ampliare cucine e altri locali di servizio, un tempo più che congrui, ma oggi nettamente insufficienti, mette il turismo della nostra costa nell'impossibilità di reggere la concorrenza non solo di Paesi esteri, ma anche di molti altri comprensori turistici nazionali".

E' quanto afferma Cna Balneatori in vista dell'approvazione finale del Piano Paesaggistico da parte della Regione Toscana prevista per domani che contiene anche le linee guida per la definizione degli interventi che possono essere realizzati negli stabilimenti balneari.

A muovere le proteste dei balneari (dopo quelle degli imprenditori del lapideo) i numeri del turismo apuo-lunigianese registrati nel 2014 e che mostrano un calo del 22,3% sui fatturati e dell'8,8% sull'occupazione rispetto all'anno precedente.

 “E' a rischio – prosegue Cna Balneatori - anche il livello occupazionale dell'intero comparto, già in sofferenza per la carenza legislativa nazionale, che mette in forse l'esistenza medesima delle aziende balneari attualmente in attività. Il lavoro stagionale, vero e proprio ammortizzatore sociale rivolto specialmente verso le donne e i giovani, potrà subire forti contraccolpi, se non si provvederà in tempi brevi a dare certezza a un settore che, oltre a costituire una cospicua percentuale del totale turistico del nostro Paese, rappresenta – conclude Cna Balneatori - anche un valido e riconosciuto supporto per il turismo enogastronomico, agrituristico e delle città d'arte, che sicuramente non uscirebbero indenni da un calo di presenze sulle nostre coste"