A sollevare il problema è la Cgil Flc di Massa Carrara.
"Il terremoto e gli eventi atmosferici degli ultimi anni hanno compromesso l'agibilità delle strutture originarie dei convitti - spiega il sindacato - la Provincia ha collocato gli studenti in sedi provvisorie pagandone gli affitti ma adesso, fra i tagli ai trasferimenti e la mancanza di prospettiva politica, l'ente ha deciso di chiudere il finanziamento a meno che non arrivino risorse straordinarie".
La Cgil Flc sottolinea come, una volta chiusi i convitti, le stesse scuole rischiano un calo degli iscritti (attualmente sono circa 1.600) e un ridimensionamento dell'organico (300 dipendenti).
I vertici locali e regionali del sindacato di categoria hanno chiesto un intervento dell'assessorato regionale all'istruzione che si è dichiarato disponibile a coinvolgere gli enti locali nella risoluzione del problema e a effettuare sopralluoghi sul posto.
“La chiusura dei convitti rischia di essere non solo una perdita di offerta formativa e di posti di lavoro per la scuola - dichiara la Cgil - ma anche un impoverimento delle prospettive socio-economiche, per le quali gli indirizzi agrario e alberghiero rappresentano una concreta opportunità lavorativa, un servizio necessario allo sviluppo".
"Abbiamo voluto rappresentare alla Regione la necessità di individuare prima di tutto una volontà politica nel tenere aperti i due convitti che deve emergere dalle istituzioni locali - dice ancora il sindacato - L'arrivo dei soldi previsti per il risarcimento dei danni dell'ultimo terremoto, circa 56 milioni di euro, può essere una opportunità per il convitto del Fantoni, mentre sono ancora da individuare i fondi necessari per ristrutturare l'edificio che il Comune di Massa metterebbe a disposizione per il convitto del Minuto".