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​Emergenza case ma c’è chi rifiuta l’alloggio

Una famiglia di Sinti avrebbe, secondo il racconto del consigliere Benedetti, rifiutato l’alloggio fornito dal Comune

“Per loro era scomoda e gli Italiani dormono fuori”. Così il consigliere forzista Stefano Benedetti apostrofa la famiglia Sinti che era domiciliata abusivamente nel parcheggio di via don Minzoni a Mirteto e che non avrebbe accettato di andare a risiedere in un nuovo alloggio popolare a Forno perché troppo lontano dal centro città e quindi scomodo.

“Si tratta – scrive Benedetti in una nota - di due appartamenti che sono stati ricavati all’interno della ex caserma dei carabininieri. Appartamenti che risultano essere molto belli e completatamente nuovi. L’amministratore comunale e l’assessore al Sociale, Alessandro Balloni cosa ha fatto? Senza pensarci sopra – prosegue ancora Benedetti – ha dirottato subito questa famiglia in un altro alloggio: questa volta un appartmanento vicino al centro città, più comodo e accessibile in modo che la famiglia possa spostarsi senza usare l’auto. Sono contrario a questa soluzione – ha scritto in conclusione Benedetti - perché ritengo che quando una famiglia è senza casa debba accettare qualsiasi proposta avanzata dal Comune. Inoltre dobbiamo considerare che ci sono italiani-massesi che magari dormono fuori e che farebbero salti mortali per andare a vivere a Forno. A questo punto non rimane altro che biasimare sia il comportamento dei nomadi che dell’amministrazione che ha offeso la nostra comunità. Al sindaco chiedo come mai l’amministrazione sia stata così solerte ad individuare un alloggio per i Sinti quando ci sono tanti italiani che attendono da anni e attualmente ben 17 appartamenti disponibili sono chiusi e disabitati da tanto tempo”.