Cronaca

Emergono le prime verità sulla morte di Corini

Lo scorso 25 settembre nel cordoglio generale è morto il legale di fiducia del portiere della Nazionale e della Juventus Gianluigi Buffon.

Le indagini  e alcune intercettazioni telefoniche hanno portato a ipotizzare che Marco Corini sia stato ucciso da una dose massiccia di oppiacei, forse morfina, somministrati secondo l’accusa dalla sorella Marzia. Purtroppo il corpo non potrà fornire prove. Marco Valerio Corini aveva deciso di essere cremato e le sue ceneri sparse in mare. E così è stato.

Secondo l’accusa, la sorella era venuta a conoscenza di un testamento che la penalizzava fortemente a favore della fidanzata ventenne dell’avocato e avrebbe agito di conseguenza. I carabinieri sono risaliti indietro nel tempo, per ricostruire quanto accaduto, coordinati dai pm Giovanni Maddaleni e Luca Monteverdi e hanno accertato che le condizioni di Marco Valerio Corini si sono improvvisamente aggravate durante l’estate in cui la sorella aveva cominciato a assisterlo assieme a un altro avvocato, Giuliana Feliciani, che spesso aveva affiancato Marco Corini in tribunale. Sempre secondo la ricostruzione dei carabinieri sarebbe stata lei, l’avvocato, a convincere Corini a stracciare il primo testamento e a sottoscriverne un altro. Un testamento molto più favorevole alla sorella, tanto che adesso è indagata per circonvenzione di incapace e testamento falso.

Per questo Marzia Corini, 52 anni, è stata arrestata con l’accusa di omicidio volontario.