Attualità

Fallimenti, rallenta la corsa ai tribunali

Impennata per liquidazioni volontarie secondo quanto riportato dall’indagine dell’Isr sulle procedure concorsuali attivate nella provincia apuana

Rallenta la corsa dei fallimenti delle imprese apuane. Nel 2015 le procedure fallimentari sono state 36, il 12,2% in meno rispetto all’anno prima e più del doppio rispetto alla media italiana (-5,5%). Commercio, manifatturiero e servizi alle imprese i settori a più alto rischio fallimento. In forte diminuzione anche i concordati (-62,5%), Il totale delle imprese sottoposte a procedure concorsuali pesa per il 2% (451 imprese) sul totale del numero delle imprese, un valore in calo rispetto al 2014 e identico a quello della media Toscana ed italiana. A rivelarlo è l’Istituto Studi e Ricerche della Camera di Commercio di Massa Carrara (info su www.isr-ms.it e www.ms.camcom.gov.it) che ha già stabilito anche la data di presentazione del tradizionale rapporto economica, sabato 11 giugno, e la location, lo stabilimento Iglom (ex Eaton).

Complessivamente, tra procedure concorsuali, liquidazioni volontarie e scioglimenti sono 1.643. “Il segnale che giunge dal rallentamento delle procedure fallimentari è molto positivo. – spiega Vincenzo Tongiani, Presidente Isr – Ci conferma che il sistema produttivo locale sta con molta fatica uscendo dalla grave crisi in cui è sprofondato. E’ importante inoltre sottolineare come questo dato sia in controtendenza rispetto alla media regionale dove i fallimenti sono cresciuti del 3,3%. Purtroppo il dato è compensato dall’aumento delle liquidazioni volontarie, in pratica decisa dall’imprenditore, di spegnere l’azienda”. Le ragioni, dietro un fallimento o la richiesta di liquidazione, sono purtroppo ben note e hanno portato, anche a gesti estremi molti imprenditori: “la stretta creditizia, i ritardi nei pagamenti e il forte calo della domanda, soprattutto interna, costringono gli imprenditori a portare i libri in tribunale. A rinunciare. Ad alzare bandiera bianca perché non ce la fanno più. – spiega Dino Sodini, Presidente Camera di Commercio – Quando accade non è solo la sconfitta di chi fa impresa, ma anche di un sistema che non è stato in grado di evitare di staccare la spina ad una realtà che dava lavoro e prospettive. Il fallimento della propria attività è un fallimento anche personale”.

Da segnalare, infine, con 34 scioglimenti e liquidazioni il settore delle costruzioni, l’unico in calo del -10,5% nel raffronto con l’andamento dell’anno precedente, ed in questo caso con valori decisamente migliori di quelli medi nazionali (-3,8%).

Aggiornamenti ed informazioni anche sulla pagina ufficiale Facebook www.facebook.com/cameracommercioMS?ref=hl