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I lapidei: "Inaccettabile il piano del paesaggio"

L'accusa delle imprese: "E' stato sravolto quanto era stato deciso dalla commissione regionale. L'ultima versione va contro il lavoro"

"Il Piano approvato a luglio 2014, modificato dalla giunta regionale, modificato dalla sommissione regionale è stato azzerato. Sono state stravolte le schede di ambito, le schede di bacino, la disciplina dei beni paesaggistici e la disciplina di Piano. Col risultato che il testo che andrà in approvazione al Consiglio domani è inaccettabile e di inaudita gravità".

Dopo la "benedizione" del ministro Franceschini al piano del paesaggio che domani approderà in consiglio regionale, la reazione delle imprese lapiedee apuo-versiliese è durissima. "Inaccettabili - si legge in una nota - sono le prescrizioni contenute nella disciplina dei beni paesaggistici, in quanto la riattivazione di cave dismesse e l'ampliamento di cave esistenti sono rese alla sola condizione che siano funzionali a quei progetti di recupero che prevedono la chiusura di ogni attività estrattiva entro e non oltre sei anni".

"I Comuni - prosegue il coordinamento in una nota - sono stati destituiti e privati di ogni autorità, ed è stata tolta ogni possibilità di dettare una disciplina in sede di piano attuativo ed è stato tolto il valore identitario della cultura del marmo e sostituito con la criticità delle attività estrattive". 

Infine, per le aziende, "le nuove norme non tutelano né il territorio, perché l'abbandono e l'impoverimento di certo non lo favorisce, né il lavoro: le attività esistenti cessano con le autorizzazioni in corso, poi la definitiva chiusura senza alcuna tutela per gli oltre 5000 posti di lavoro promessa e pubblicizzata da Rossi".