Si chiudono le saracinesche sul centro di Carrara, la gente scappa, aumenta la disoccupazione giovanile. Avevano resistito al boom dei centri commerciali, all’assalto low-cost dei concorrenti cinesi, ma l’ultima botta sembra sia il calo dei passanti davanti a quelle vetrine storiche che per anni hanno aperto con orgoglio.
Sembra una corsa inarrestabile, eppure, in molti sperano ancora in un impegno collettivo e politico e ci dicono " il centro cittadino deve tornare ad essere un punto di riferimento e di identificazione della società, va riadattato alle nuove esigenze dei suoi fruitori attraverso progetti che coinvolgano politici commercianti e abitanti. Lo scopo di tali progetti dovrebbe essere quello di dare un senso al paesaggio e al patrimonio per valorizzare le diversità delle identità locali." Un appello arriva anche dall'associazione culturale Promidea che, con una lettera aperta, esorta il presidente della repubblica a prendere a cuore un problema così grave che affligge non solo Carrara, ma i centri di tutte le città italiane.