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Isis, perquisita la casa di un tunisino a Massa

Il controllo è stato effettuato nell'ambito di un'indagine della procura di Brescia sul reclutamento in Italia e Albania di aspiranti combattenti

E' stata perquisita un'abitazione in provincia di Massa Carrara nell'ambito dell'operazione con cui la polizia di stato ha smantellato una cellula di estremisti islamici operante tra l'Italia e i Balcani, con tre arresti e un'ordinanza di custodia cautelare a carico di un altro italiano di origine marocchina attualmente in Siria fra le fila degli jihadisti. Altre 7 perquisizioni hanno invece riguardato personeresidenti in Lombardia e in Piemonte.

Nella casa di Massa abita un cittadino tunisino che avrebbe avuto contatti ripetuti con due dei soggetti oggi arrestati, ovvero due cittadini albanesi, zio e nipote che secondo le indagini stavano reclutando aspiranti combattenti, per instradarli tra le milizie dello Stato Islamico. Il tunisino potrebbe essere tra gli interessati al reclutamento. Non sono stati emessi provvedimenti, al momento, dopo la perquisizione nell'abitazione del tunisino.

Fra gli arrestati anche un giovane di 20 anni, italiano ma di origine marocchina, ritenuto l'autore di un documento di propaganda dell'Isis, un testo di 64 pagine, scritto in italiano, intitolato Lo stato islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare, pubblicato in febbraio sul web.

Nell'inchiesta sono indagati a piede libero altri due giovani marocchini, uno residente ad Alpignano e l'altra, una ragazza, a Torino. Secondo la polizia, i due sarebbero simpatizzanti per la jihad e avrebbero espresso interesse verso il reclutamento senza però avere un ruolo attivo. L'accusa a loro carico è apologia del territorismo.