A denunciare i fatti è l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus che ha inoltrato ieri 18 settembre 2016 una nuova richiesta di informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti. “Tutto questo – scrive in una nota l’associazione ambientalista – causa non solo un danno incredibile per l’ambiente ma anche un aggravio smisurato dei costi di potabilizzazione delle acque. Solo per il Comune di Massa il danno economico è stimato intorno ai 300 mila euro l’anno.
Tali maggiori oneri sono stati oggetto (8 aprile 2016) di specifica segnalazione per ipotesi di danno erariale da parte del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha chiesto alle “Amministrazioni pubbliche competenti di adottare gli urgenti provvedimenti per metter fine a questo continuo inquinamento delle acque e dell’ambiente apuano determinato da un’attività estrattiva del marmo lasciata fin troppo libera. Di conseguenza l’associazione – si legge a conclusione della nota - ha provveduto a informare ancora una volta la magistratura e la polizia giudiziaria competente, nonché le Istituzioni comunitarie.”