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Lavoro, Skf tutela le coppie di fatto

La novità nel nuovo contratto integrativo Skf. Sindacati: "accordo moderno, che garantisce nuovi diritti"

Le coppie di fatto vengono tutelate per la prima volta in un contratto di lavoro. Chi mette su famiglia senza sposarsi né in Chiesa né civilmente potrà usufruire di un congedo retribuito di una settimana purché presenti un certificato che attesti lo stato di famiglia.

E' uno dei punti innovativi dell'accordo per il nuovo contratto integrativo aziendale alla Skf Industria, raggiunto, la notte scorsa, con tutti i sindacati metalmeccanici, all'Unione Industriale di Torino. L'intesa riguarda circa 3 mila dipendenti - 2 mila in provincia di Torino, gli altri a Bari, Cassino e Massa Carrara - di nove stabilimenti italiani del gruppo svedese che produce cuscinetti a sfera per auto e per tutto il settore industriale. 

Nell'accordo non si parla esplicitamente di coppie gay, ma poiché lo stato di famiglia può essere rilasciato a coloro che hanno una relazione omosessuale, non c'è nessuna ragione per credere che possano essere escluse. "E' un accordo estremamente innovativo e moderno, che garantisce nuovi diritti", commenta il sindacato autonomo Fali, il più rappresentativo in fabbrica.

La tutela delle coppie di fatto non è il solo punto innovativo dell'accordo, sul quale voteranno nei prossimi giorni i lavoratori: è previsto un contributo di 400 euro all'anno per chi ha figli portatori di handicap, la possibilità di prestiti aziendali per acquistare la casa, l'auto o per spese mediche, permessi retribuiti per la malattia dei figli fino all'età di 8 anni, anticipo del Tfr senza giustificazioni. Anche dal punto di vista salariale l'intesa prevede un incremento salariale significativo, legato a indici di produttività, redditività e qualità: fra 350 e 400 euro all'anno in più se tutti gli obiettivi saranno raggiunti, oltre a quanto già previsto dal vecchio Premio di Risultato. "E' un eccellente accordo, raggiunto unitariamente", sottolinea il segretario generale della Fim torinese, Claudio Chiarle. "Siamo riusciti a ricondurre le relazioni sindacali in un alveo di concertazione - osserva Dario Basso, segretario torinese del Uil e coordinatore nazionale Skf - che ci ha permesso di elevare in maniera tangibile il grado di tutela dei lavoratori. Questa strategia funziona, basta rotture". Soddisfatta anche la Fiom, che tre anni fa non aveva firmato l'accordo Skf che introduceva la variabilità, a livello aziendale, degli aumenti del contratto nazionale: "E' un'intesa importante, ricuce lo strappo e dimostra che è possibile fare accordi che prevedano miglioramenti per i lavoratori senza ridurre i diritti, e che lo si può fare unitariamente", spiegano Federico Bellono e Edi Lazzi.