Attualità

Lo stato ci ha lasciato l’onere ma non le risorse

Non ha usato mezzi termini il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, aprendo il primo degli appuntamenti della settimana di mobilitazione

Non si vive solo di “grandi arterie” ma anche di capillari e la capillarità la garantisce la viabilità provinciale, che supera in chilometraggio tutte le altre e che oggi più che mai ha il fiato corto perché hanno tolto i soldi di tasca a chi se ne deve occupare.

“Il disegno che mi pare evidente è quello di affamare i territori e di scaricare su comuni e province l’onere dei sacrifici per ridurre il debito pubblico: è questo che accade. Tasse che come cittadini paghiamo localmente, che i nostri enti incassano e che poi vengono sottratti dallo Stato, di cui non abbiamo traccia e non sappiamo in che misura ricadono sui territori”.

Si è parlato di viabilità provinciale a Fivizzano, di quei 700 km di strade che scorrono in gran parte in Lunigiana e che la legge Delrio di riforma delle province ha affidato alle stesse come una delle materie fondamentali: peccato che con la legge finanziaria del 2014 siano stati sottratti alle province qualcosa come 3 miliardi di euro che dovevano diventare 6 complessivamente nel 2017, ma che grazie alla “rinuncia” dello Stato al miliardo aggiuntivo di quest’anno diventeranno solo 5 in tre anni. Solo per la nostra Provincia sono 19 i milioni che hanno già preso la via di Roma e altri 12 abbondanti si apprestano a farlo nel 2017.

Il rischio evidente è quello di non poter garantire la percorribilità e la sicurezza e per questo i presidenti delle province hanno presentato esposti alle procure della repubblica e le province hanno avviato questa mobilitazione che a Fivizzano ha visto stringersi al presidente Lorenzetti i sindaci lunigianesi, o i loro rappresentanti, ed anche qualche categoria economica.

“Chiediamo assieme ai sindaci – ha concluso Lorenzetti – che quello squilibrio non dovuto a noi venga ripianato da chi lo ha generato con le manovre finanziarie, se vogliono metterci in grado di onorare i nostri obblighi”.