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"Basta cave nel Parco", lettera di Legambiente

L'associazione contro l'escavazione speculativa a difesa delle Alpi Apuane. "Minacciate anche dall'autorizzazione in corso per altre 13 cave di marmo

"Non è ammissibile che un Parco regionale, per di più in Toscana, interpreti a favore dell'escavazione speculativa le Direttive europee per la biodiversità e i principi che stanno alla base della sua inclusione nella Rete Europea e Globale dei Geoparchi". La posizione di Legambiente Toscana la riassume il suo presidente Fausto Ferruzza.

Ma è spiegata in modo esteso in una lettera inviata al presidente del Parco, al presidente della Regione Enrico Rossi, agli assessori regionali competenti e al coordinamento di European Geoparks Network in Francia per raccontare di falde acquifere messe in pericolo dalle miniere, ampliamenti eccessivi delle cavità carsiche, aumento incontrollato degli scavi, mancanza di tutela degli ecosistemi e delle altre criticità sulle Alpi Apuane.

Insieme alla lettera, Legambiente ha presentato un dossier che prende in esame i documenti di autorizzazione in corso per 13 cave di marmo nel territorio del Parco, distribuite in tutte le aree: Lunigiana e versante apuano della provincia di Massa Carrara, Garfagnana e Alta Versilia in provincia di Lucca. 

"Questa situazione - per Legambiente - appare in contraddizione con la revisione del Pit adottato il 2 luglio 2014 dalla Regione Toscana e con le direttive e le finalità istitutive stesse del Parco Regionale delle Apuane".