L'attività illecita si sarebbe protratta per almeno due anni e avrebbe riguardato almeno 70mila tonnellate di rifiuti.
Le 11 persone indagate (di cui 4 agli arresti domiciliari, 4 con l'obbligo di dimora e 3 a piede libero) sono accusate di non aver smaltito in un apposito impianto di recupero la marmettola bensì di averla interrata in vari terreni del pisano e della provincia di La Spezia, fra cui un uliveto situato nelle vicinanze di un agriturismo. In un caso, la marmettola è stata utilizzata per il ripristino di una cava.
Gli inquirenti ritengono che, a capo dell'organizzazione, ci fossero i responsabili dell'impianto di recupero che avrebbero agito in accordo con un'azienda di trasporti, alcuni autisti, un impresario edile e altri soggetti, fra cui il proprietario della cava, quelli dell'agriturismo e di altri terreni, un agronomo e un geometra.