Attualità

A tu per tu col Covid gli artigiani in difficoltà

Dalla campagna di ascolto di Confartigianato in provincia, una situazione con tante ombre e la richiesta di tavoli programmatici di settore

Estetica e benessere risultano tra i settori più colpiti

Tutti colpiti dalla pandemia di Covid-19, non tutti nello stesso modo. Per questo adesso gli artigiani chiedono, attraverso Confartigianato Massa Carrara, tavoli programmatici di settore per centrare risposte mirate agli effettivi bisogni dei vari attori delle micro e macro economie di zona. E' l'esigenza emersa dalla campagna d'ascolto condotta a livello provinciale dalla confederazione degli artigiani, che ha voluto raccogliere le testimonianze dirette degli imprenditori in un incontro coordinato dal presidente Sergio Chericoni con il supporto del direttore dell’associazione di categoria, Gabriele Mascardi

“C’è la paura, prima di tutto, che sta mettendo in ginocchio tanti settori: paura del virus, certo, ma soprattutto la paura del domani, di un futuro che si preannuncia estremamente incerto visto che il virus non sembra assolutamente voler arretrare – sottolinea Chericoni - mettendo in dubbio la tenuta stessa del tessuto socio-economico a tutti i livelli". 

"Il settore dell’estetica e del benessere, come noto, ha avuto un duro contraccolpo dovuto alle chiusure forzate, alle restrizioni e agli accorgimenti di sicurezza per poter riaprire l’attività. Un settore che viveva di rapporti fiduciari, personali e contratti stretti che oggi sono resi impossibili dall’emergenza. Ristoranti e locali stanno esaurendo risorse e risparmi per cercare di tirare avanti e non licenziare nessuno mentre ancora perdono un’enorme fetta di affari visto che non possono restare aperti al pubblico dopo le 18 ma possono fare solo asporto". 

"Tutto il settore turistico, poi, è letteralmente in ginocchio, quasi morto: non ci sono turisti, non si fanno vacanze. E’ tutto fermo, le agenzie di viaggio chiudono a ritmi incontrollabili”. E le misure attuate dal Governo per ora non sono riuscite a limitare l’emorragia. Anzi, in alcuni casi sembrano aver ottenuto l’effetto contrario. “Pensiamo all’edilizia – dichiara ancora il presidente di Confartigianato -, che di fatto non ha mai chiuso. Eppure le lungaggini dovute alla burocrazia per l’applicazione del super bonus 110% stanno fermando tantissimi lavori. Le persone aspettano di avere risposte certe sul super bonus, che richiedono mesi, e nel frattempo rimandano gli interventi e così le ditte restano al palo”.

Tanti aspetti che Confartigianato ha raccolto da varie categorie per un report che porterà presto all’attenzione delle istituzioni: “L’obiettivo è instaurare dei tavoli programmatici con le pubbliche amministrazioni per discutere della situazione attuale e riuscire a costruire progetti che guardino al futuro, oltre l’emergenza Covid-19 perché il Paese e il territorio devono tornare a produrre altrimenti facciamo tutti banca rotta. Coinvolgeremo anche la Confartigianato regionale e nazionale su progetti di ampio respiro – conclude Chericoni -, in grado di ottenere i finanziamenti a disposizione anche a fondo perduto su scelte strategiche”.