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La riscossa degli agriturismi, è boom prenotazioni

Le strutture prendono una boccata d'ossigeno col fine settimana del Primo Maggio, con la Lunigiana protagonista del colpo di reni nella crisi Covid

E’ corsa alle prenotazioni per il fine settimana della festa dei lavoratori: una riscossa che fa tirare una boccata d'ossigeno al settore con le 60 strutture della Lunigiana a trainare il colpo di reni nella crisi Covid. Attività di ristorazione a fornelli caldi dove è possibile il servizio al tavola all’aperto, ma anche cestini per i pranzi a sacco nelle agriscampagnate, o da consegnare a domicilio e con la possibilità di asporto. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti per il Primo Maggio. La riapertura era attesa dopo che le chiusure a singhiozzo dall’inizio della pandemia hanno tagliato i redditi degli operatori agrituristici con perdite di fatturato fino al 90%.

"La cucina è l’attività più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi che conservano ricette della campagna tramandate da generazioni ma sono sempre più diffusi programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking e non mancano – continua Coldiretti – attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. Solo in Lunigiana sono poco meno di 2.000 i coperti complessivamente nei soli agriturismi".

“Se la disponibilità di tavoli all’aperto non è un problema per gli agriturismi che dispongono di ampi spazi nel verde – spiega Francesca Ferrari, presidente Coldiretti Massa Carrara - a preoccupare è invece il limite fissato per il coprifuoco alle 22 poiché gli agriturismi sono situati nelle aree rurali e ci vuole tempo per raggiungerli dalle città. Un sacrificio però che, stando alle tante richieste che stanno arrivando in queste ore, in molti sembrano disposti ad affrontare anticipando l’uscita per garantirsi una cena nel rispetto della tradizione lontano dagli affollamenti dei locali in città”.