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Turismo straniero ostaggio del Covid

Secondo le stime Coldiretti 70.000 arrivi in provincia dall'estero, 15.000 solo in Lunigiana, sono appesi al filo di green pass e piano vaccinale

La stima è condotta sul turismo estero

Dal green pass e dall’attuazione del piano vaccini dipende l’arrivo di 70.000 turisti stranieri in provincia di Massa Carrara, 15.000 dei quali solo in Lunigiana: è la stima di Coldiretti sulla base dei dati del movimento turistico per ambito relativo al 2019 che vede la ripartenza appesa al filo del Covid-19.

“Rispetto allo scorso anno la situazione è paradossalmente ancora più incerta. In questo momento della stagione il numero di prenotazioni era sicuramente più incoraggiante. Molto dipende dal progressivo allentamento delle restrizioni e soprattutto dal piano vaccinale", analizza Francesca Ferrari, presidente Coldiretti Massa Carrara.

"La vaccinazione - sottolinea - è una delle prerogative per ottenere il certificato verde e di conseguenza per pianificare e prenotare una eventuale vacanza. Il ritorno dei vacanzieri dall’estero nella nostra regione e nella nostra provincia è strategico per l’ospitalità turistica anche perché i visitatori da questo paesi stranieri hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa". 

"In Lunigiana – è il focus – questa assenza si è fatta molto sentire. Un arrivo su 2 pernotta in agriturismo o B&B. Parliamo di oltre 30.000 presenze che sono completamente mancate alle strutture e alla filiera turistico ricettiva”. Coldiretti Massa Carrara stima in 50 milioni di euro la spesa turistica degli stranieri per garantirsi alloggio, alimentazione, trasporti, shopping e souvenir generati.

“L’impatto del turismo straniero è rilevante sia per il settore dell’ospitalità che per quello della ristorazione e della filiera agroalimentare con il cibo che – spiega ancora Ferrari – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza. Per gli agriturismi è stato un anno nero con perdite di fatturato fino al 90% che si traduce in un effetto domino su tutte le filiere connesse”.

“Il progressivo allentamento del coprifuoco – conclude Ferrari – ha avuto effetti immediati sulla ristorazione tipica. Stimiamo un 10% in più gli incassi nelle strutture che effettuano ristorazione. Lo spostamento di un’ora è solo un primo passo verso la riapertura totale con il via libera dal 1 giugno ai pasti al coperto a pranzo e cena che consente la riapertura di metà della ristorazione che non dispone di spazi all’aperto. Comprendiamo la necessità di passi prudenziali per non far ripartire i contagi ma questo è il momento di riaccendere il motore della nostra regione che è rappresentato da turismo, ristorazione e commercio”.