"Pur trovando necessario parlare di malattie sessualmente trasmissibili - scrive nella lettera aperta l'assessora Elena Mosti - ho trovato disarmante la campagna proposta dalla Ministra Lorenzin.
E’ vero, la comunicazione negli ultimi giorni è stata cambiata e reimpostata,
ma frasi come "Datti una mossa, non aspettare la cicogna" o "La fertilità è un
bene comune" sono rimaste impresse nella mia mente e nel mio cuore.
Non voglio sentirmi “inadatta”, “sbagliata” o
“fuori tempo massimo” come invece mi sono sentita mentre mi informavo su questa
campagna. Non sono uno yogurt in scadenza - prosegue la Mosti - sono una persona e sono un’amministratrice che
spera in una società che guardi all’individuo come contenuto e non come
contenitore.
E’ vero, si arriva ad un età in cui per un uomo o una donna “il tempo stringe”,
ma le condizioni politiche, lavorative, economiche e sociali non contribuiscono
certo alla crescita del Paese: anche in termini di nascite.
Non abbiamo un reddito minimo garantito, un walfare solido, una parità a livello
lavorativo, degli ammortizatori veri: queste sono le problematiche da
affrontare."