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"No ai pannelli solari mangia suolo"

Coldiretti sostiene la petizione per spingere il fotovoltaico sui tetti: "Il consumo di suolo agricolo minaccia il futuro degli agricoltori"

"Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo". Ha preso il via anche in provincia di Massa Carrara la petizione contro i "Pannelli solari mangia suolo" sostenuta da Coldiretti Giovani Impresa.

Obiettivo, spiega una nota dell'associazione "Combattere il rischio idrogeologico di fronte ai cambiamenti climatici e spingere invece il fotovoltaico pulito ed ecosostenibile sui tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole". 

La petizione può essere firmata sul sito di Coldiretti Giovani impresa e negli uffici della Coldiretti. Gazebo e postazioni saranno allestite anche nei mercati settimanali di Campagna Amica e durante le tante iniziative estive che vedono Coldiretti coinvolta.

“Con questa iniziativa – spiega Marco Bellè, delegato dei giovani di Massa Carrara - chiediamo alle istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori, che andrebbero compromessi senza una programmazione territoriale degli impianti fotovoltaici a terra”.

Preoccupati per l’emergenza climatica, i giovani agricoltori, si legge nella nota "Intendono cogliere ogni opportunità offerta dalle tecnologie innovative, avendo come obiettivo la piena attuazione dell’accordo di Parigi sul clima e l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il consumo di suolo agricolo destinato al fotovoltaico a terra – afferma Coldiretti Giovani Impresa – minaccia il futuro alle nuove generazioni di agricoltori". 

“Come giovani agricoltori, sosteniamo e promuoviamo ogni giorno l’innovazione tecnologica sostenibile, ma destinando i suoli agricoli al fotovoltaico non ci saranno più terreni da coltivare ed accelereremo la perdita di biodiversità unica del nostro Paese – spiega ancora Bellè - Il suolo vocato all’agricoltura appartiene agli agricoltori e la di multifunzionalità energetica va sviluppata come attività integrata alla coltivazione e all’allevamento, sino a un massimo del 5% della superficie dell’azienda, da realizzare direttamente dagli agricoltori e in aree marginali”.

I giovani agricoltori della Coldiretti propongono che le Regioni e gli enti locali identifichino nelle aree da bonificare, nei terreni abbandonati, nelle zone industriali obsolete e nei tetti delle strutture produttive anche agricole, il luogo idoneo all’installazione del fotovoltaico. “Anche nella nostra regione, e nella nostra provincia – conclude il delegato dei giovani Coldiretti – ci sono terreni non destinati all’agricoltura che potrebbero essere messi a valore con il fotovoltaico: ci domandiamo perché utilizzare terreni fertili che già producono valore economico, sociale ed ambientale togliendo traiettorie di futuro alle nuove generazioni di agricoltori”.