Un risarcimento di 10.592 euro per quei 1324 giorni costretto a dividere la cella di circa 12 metri con altri detenuti usufruendo così di uno spazio inferiore a 3 metri quadri, metratura sotto il minimo consentito di quattro metri pro capite indicato dal Comitato europeo di prevenzione della tortura.
Per questo il giudice ha ritenuto illegittime le condizioni detentive alle quali il 62enne, che aveva prodotto ricorso contro lo Stato, era stato sottoposto presso la casa circondariale di Massa, contro ogni rispetto della dignità umana e in contrasto con le convenzioni internazionali.
Purtroppo il sovraffollamento delle carceri è un problema nazionale reale lesivo della dignità umana e la carenza di spazio diventa “tortura” rendendo la vita del detenuto simile a quella delle bestie.