Cronaca

Minacce e violenze prima dell'omicidio di Natale

In Tribunale il racconto di Manuel Raffaelli, cugino di Andrea Fruzzetti e amico di Enrico Baria, uccisi fuori da un pub il 25 dicembre del 2013

Per la prima volta dall'inizio del processo contro Andrea Mazzi, 25enne accusato del duplice omicidio di due coetanei, si sente parlare dell'esistenza della "Banda dei Poggi". A farlo è stato Manuel Raffaelli, testimone chiave di quanto accaduto la sera del 25 dicembre 2013, che davanti al giudice ha parlato di antichi rancori tra suo cugino, Andrea Fruzzetti, 23 anni, e alcuni componenti della banda, in particolare il 23enne di origini marocchine Adil Amroui.

"Quelli dei Poggi - ha detto Raffaelli davanti alla corte d'assise - non ci permettevano di frequentare alcuni posti della città. Adil Amroui aveva minacciato di morte mio cugino molte volte, tra di loro c'erano vecchi rancori".

Che si pensava fossero però sopiti, visto che nei 9 mesi precedenti all'aggressione, secondo quanto raccontato da Raffaelli, suo cugino era rimasto lontano dal giro, dato che si trovava in comunità per disintossicarsi dall'eroina. Appena uscito, però, si era recato nel pub di Massa, dove aveva incontrato Amroui.

Quest'ultimo, secondo la testimonianza di Raffaelli, lo avrebbe schiaffeggiato davanti a tutti, salvo poi chiamare anche Andrea Mazzi per una spedizione punitiva contro l'intero gruppo di amici di Fruzzetti, di cui faceva parte anche Enrico Baria, 30 anni, ucciso quella sera a coltellate insieme a Fruzzetti.

Per Amroui, che ha scelto il rito abbreviato, il pm ha chiesto 20 anni per concorso esterno in omicidio. Per quanto riguarda la "Banda dei Poggi", invece, Raffaelli ha raccontato che al vertice ci sono i fratelli Mazzi e Giacomo Pucci, che attualmente sta scontando la sua pena per tentato omicidio contro alcuni ragazzi ricollegabili al gruppo di Andrea Fruzzetti ed Enrico Baria.