Attualità

​Niente più accorpamenti, le Asl sono tre

Questioni aperte: dagli accorpamenti, ai finanziamenti, ai problemi Noa, ecco il punto della situazione illustrato dall'amministrazione comunale

“Il tema della sanità – si legge nella nota diramata a mezzo stampa- ha per questo territorio una centralità assoluta e sta conoscendo profondi cambiamenti, a cominciare dall’aspetto normativo e organizzativo. Dopo che la legge 84 ha ridotto il numero delle ASL a tre, si è aperta la discussione in merito all’esigenza di razionalizzare anche le 34 aree Distretto e Società della Salute. In quest’ottica è emersa l’ipotesi per le nostre aree di accorpamenti con zone limitrofe che potrebbero essere molto dannosi per varie ragioni. È davvero fondamentale, quindi, che il Consiglio Regionale, a cui spetta la decisione finale, accolga la proposta di ANCI di non procedere ad accorpamenti che coglie bene la necessità sostenuta con forza dal territorio di non modificare la geografia delle zone, nella piena consapevolezza che la recente riorganizzazione delle Aziende Sanitarie imponga una maggiore capacità proprio per le Zone Distretto e per le Società della Salute. Nei nostri territori servono risorse vere per le Case della Salute, che devono essere messe sul tavolo dalla Regione, servono più quote sanitarie per migliorare la qualità e soprattutto la quantità dell’assistenza. E’ molto difficile pensare – si legge ancora nella nota - che ad esigenze di questo tipo si possa provvedere con forme di sanità privata, che possono semmai costituire una parziale integrazione dei servizi, ma difficilmente possono assolvere a funzioni sostituitive dell’intervento pubblico. C’è poi la questione del Noa – conclude la nota dell’amministrazione - che presenta molteplici aspetti da approfondire, e che certamente possono essere migliorati, partendo dal principio chiaro che la qualità dei servizi passa dalla qualità del personale, nelle cui selezione, soprattutto in quella delle figure apicali, è indispensabile l’assoluta centralità delle competenze, al di fuori da ogni valutazione di natura politica. E’ bene, però, che venga fatta chiarezza immediata anche sulla questione della cessione delle quote della società Astaldi, costruttrice dei nuovi ospedali, perché si tratta di un tema delicatissimo dal momento che tale cessione non può avvenire prima del collaudo amministrativo finale delle opere e solo dopo la verifica da parte delle aziende sanitarie del possesso, da parte del nuovo acquirente, di tutti i requisiti di legge.”