Ventotto testimoni, convocati dal pubblico ministero, saranno presenti in aula, compreso il  giovane figlio di Antonio Taibi che era presente il giorno in cui il padre è stato freddato con un  colpo di arma da fuoco, davanti alla propria abitazione.
Roberto Vignozzi,  detenuto nella casa di reclusione  di   Sollicciano, fin dall'inizio ha ammesso la responsabilità del gesto, anche se ha dichiarato che la sua intenzione non era quella di uccidere.
Oltre alla famiglia del maresciallo, anche l'avvocatura dello Stato e l'Associazione vittime del dovere si sono costituite parte civile.