Attualità

Piano del paesaggio, i dubbi delle imprese lapidee

Il Coordinamento "moderatamente soddisfatto" per le modifiche al testo ma dice no alla Commissione Regionale per la valutazione dei progetti di cava

"Questa - scrive in una nota il Coordinamento delle Imprese Lapidee Apuo-Versiliesi riferendosi proprio alla commissione che dovrebbe esprimersi relativamente agli ampliamenti delle cave esistenti superiori al 30% o per le nuove cave - è una scelta molto grave, un'aggravante nei procedimenti per la valutazione dei progetti di cava che potrebbe portare al blocco totale delle cave di tutta la Toscana". 

"Fra le criticità della disciplina di Piano - afferma ancora il coordinamento - le ulteriori aggravanti sono il tentativo di sottrarre ai comuni la valutazione di compatibilità paesaggistica sui singoli progetti di variante per assegnarla alla Commissione, e l'insistenza nel voler equiparare le cave dismesse da decenni alle cave per cui l'autorizzazione è scaduta da un giorno: questa direttiva è gravemente lesiva perché molte cave, temporaneamente inattive, non riaprirebbero più secondo la Disciplina dei beni paesaggistici".

"Le imprese - prosegue infine la nota - sono già controllate da un considerevole numeri di protocolli e procedure, l'introduzione di una nuova commissione, come la non soluzione delle principali criticità e la non valutazione dell'importanza di alcuni articoli contenuti nel Pit porteranno alla fine del comparto". 

"Gli emendamenti presentati dalle aziende - si afferma inoltre nel documento - tengono bene in conto anche le necessità di preservazione del paesaggio e sono volti a creare equilibrio fra ambiente e lavoro. E sebbene in parte gli emendamenti siano stati accettati, restano in sospeso e sono disattese al momento alcune richieste di modifiche fondamentali alla sopravvivenza del lavoro".