Cultura

Riapre il museo Statue Stele

A​mpliato, accessibile, multimediale, suggestivo. È il nuovo volto del museo che riapre al pubblico sabato 27 giugno, dopo i lavori partiti nel 2009

Il lavori sono stati realizzati dal comune di Pontremoli con il finanziamento della Regione Toscana, della Provincia di Massa e Carrara e con il preziosissimo contribuito della Soprintendenza Archeologica.

I festeggiamenti prenderanno il via alle 16.30 e saranno aperti a tutta la cittadinanza: si apriranno sulle note della Musica Cittadina di Pontremoli e con l’accoglienza del Gruppo Storico Compagnia del Piagnaro

Nel giorno dell’inaugurazione sarà possibile visitare gratuitamente il nuovo percorso espositivo e uno spazio speciale verrà dedicato ai più piccoli, che potranno scoprire le Statue Stele divertendosi con laboratori pensati su misura per loro.

Tra gli ospiti sarà presente Marco Carminati, giornalista professionista responsabile delle pagine d’arte dell’inserto culturale Domenica del Sole 24 ore che, insieme al sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini, all’architetto Guido Canali e al direttore del museo Angelo Ghiretti, metterà in luce il valore culturale del nuovo museo e il fascino arcaico delle Stele. 

Con il nuovo allestimento il museo delle Statue Stele Lunigianesi si candida così a punto di riferimento indiscusso della megalitica europea, fiore all’occhiello nell’offerta museale dedicata alla scultura preistorica. Tante sono le novità che caratterizzeranno il museo, dedicato al fondatore Augusto Cesare Ambrosi che negli anni ’70 per primo decise di riservare a questi reperti uno spazio espositivo. 

Tra le principali un numero maggiore di Stele in mostra, grazie alla disponibilità di un’area finora sconosciuta e inaccessibile al piano terreno, si tratta di un’ampia manica medievale rimasta intatta nei secoli che costituisce una delle ambientazioni più suggestive del Castello del Piagnaro, costruito attorno all’anno mille con funzioni di difesa e controllo stradale, sulla collina che domina il borgo di Pontremoli. 

Il risultato è un percorso espositivo raddoppiato e senza barriere architettoniche o culturali: attraverso i finanziamenti derivati dal progetto transfrontaliero  Accessit, infatti, il museo oggi è al suo interno totalmente accessibile, con due ascensori che collegano i diversi piani e con materiale multimediale impostato in modo da rendere la comunicazione facilmente fruibile per tutti.