Attualità

​Rivoluzione ambientale e culturale

Così il sindaco, Alessandro Volpi, annuncia l’avvio del porta a porta per 1/3 della popolazione massese, ma alcuni cittadini polemizzano

Grazie all’entrata di nuove risorse economiche, si parla di circa 400.000 euro, il sindaco di Massa Alessandro Volpi può mantenere le promesse fatte in campagna elettorale e rispettare gli standard imposti dalla regione Toscana che ci impone il 70% di raccolta differenziata entro il 2020.

L’impegno dell’amministrazione è quello di raggiungere almeno il 60% entro il 2018 e un risultato simile, porterebbe un beneficio per l’ambiente e per le tasche dei cittadini, poiché, incrementando la raccolta differenziata si riduce l’indifferenziato con la conseguenza di un consto minore di smaltimento e un maggiore risparmio che condurrebbe alla diminuzione della tassa sui rifiuti.

Alessandro Volpi e il vice sindaco, Uilian Berti, parlano con orgoglio di questo progetto che prevede tre diversi tipi di conferimento, in modo da adeguare le esigenze di ogni residente a quelle del Comune e sottolineano l’importanza della campagna informativa additandola come prima fase della rivoluzione ambientale e comunale.

Qualcuno con una memoria un pò più lunga, però, ricorda che di rivoluzione avevamo già sentito parlare nel lontano 1998 dopo l’entrata in vigore del “Decreto Ronchi”, quando nella nostra provincia, con un progetto forse all’avanguardia, partì una campagna di informazione e promozione della raccolta differenziata in tutte le abitazioni della Provincia di Massa Carrara con l’impiego di circa 200 promoter ecologici.