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Taglio prefettura, a rischio 59 lavoratori

I sindacati al Viminale i tagli agli uffici della prefettura secondo il nuovo decreto dell'organizzazione del ministero dell'Interno

Nelle 23 prefetture che il ministero dell'Interno ha intenzione di tagliare lavorano 1.267 persone che rischiano il posto. Nella sedi di Massa Carrara e Prato ci sono, rispettivamente, 59 e 54 lavoratori, con 6 dirigenti dirigenti ciascuna. In totale 113 persone.

"Non si sa che fine faranno, il governo non ha idea", spiegano i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil che sono stati ricevuti oggi pomeriggio al Viminale dal sottosegretario Giampiero Bocci nell'ambito del Dpr sulla nuova organizzazione del ministero.

"Il sottosegretario non ha detto nulla né per garantire i servizi ai cittadini né per i posti di lavoro", spiega Fabrizio Spinetti, Fp Cgil, al termine del tavolo".

Anche Paolo Bonomo, Cisl Fp, si aspettava dal governo qualche garanzia in più: "Nessuna parola è stata detta sui 1.267 lavoratori che oggi prestano servizi nelle 23 prefetture, nel corso dell'incontro il sottosegretario ha detto che ci sara' l'impegno a trovare una soluzione". 

Paolo Bonomo della Cisl Fp, al termine dell'Incontro, attacca: "Tolti questi uffici ci saranno più costi e meno servizi per i cittadini. Abbiamo chiesto di ritirare questo schema di decreto e detto che siamo disponibili ad aprire un confronto sulla riforma dello Stato. Il governo non sembra voler tornare indietro perciò la nostra mobilitazione continua"

Enzo Candalino della Uilpa ricorda che "questo provvedimento nasce dal governo Monti con il paese a rischio default, ma il ministero dell'Interno rispetto a 3 anni fa offre dei servizi che sono aumentati: l'immigrazione è un fenomeno biblico; la necessità di sicurezza è ancora maggiore, così come la necessità dei vigili del fuoco a causa del dissesto idrogeologico. Quindi chiediamo a Renzi di modificare una scelta di un altro governo e di legare una eventuale riorganizzazione alla riforma Madia".