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"A 96 anni costretta a pagarsi l'ambulanza"

La denuncia arriva dal sindacato Uilp. L'anziana allettata doveva recarsi all'ospedale delle Apuane per alcune cure ma l'ambulanza non era disponibile

Odissea ospedaliera per una donna di 96 anni in barella, che sarebbe stata costretta a pagare il trasporto in ambulanza. A denunciare il fatto con una nota stampa Vittorio Geloni, segretario Uil Pensionati di Carrara e Lunigiana.

"I parenti della donna, 96enne - spiega Vittorio Geloni -, hanno contattato il 118 già cinque giorni prima ma la risposta era sempre la stessa: 'L'ambulanza non c'è, riprovate'". L'ambulanza sarebbe servita per trasportare l'anziana all'ospedale Noa di Massa per delle cure antitumorali.

Il sindacato spiega ancora che sarebbero stati "inutili i tentativi tramite 118, nonostante i parenti della signora avessero seguito le procedure previste dall'Asl richiedendo il servizio già con cinque giorni di anticipo. Alla fine è stata costretta a rivolgersi ai privati e a pagare di tasca propria".

“Alla fine, esausti, si sono rivolti privatamente alle assistenze varie che, ovviamente, sono a pagamento – prosegue il segretario Uilp - ma che ben sanno fare il loro mestiere tant’è vero che la famiglia ringrazia per la disponibilità e gentilezza dimostrata. Purtroppo non si può dire lo stesso del servizio pubblico, assente ingiustificato”. 

 “Ci risultano diversi disservizi simili a questo – evidenzia ancora Geloni – di cui l’Asl sembra disinteressarsi completamente. Ci rivolgiamo quindi alle autorità, al sindaco, ai vertici del servizio sanitario per chiedere chiarimenti su quanto accaduto e di trovare una soluzione al servizio trasporto barellati dell’Asl. La salute è un diritto costituzionale e curarsi non può essere un’opzione solo per i ricchi visto che ormai si ha un servizio efficiente e tempestivo solo quando ci si rivolge al privato, pagando di tasca propria”.