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Cave, il compromesso di Rossi sugli ampliamenti

Il nuovo emendamento prevede la possibilità di aumentare solo del 30% le concessioni esistenti. Pellegrinotti attacca Marson e gli ambientalisti

Da un lato il primo testo del piano del paesaggio che era stato già approvato dal consiglio regionale. Dall'altro il maxiemendamento preparato dal consigliere Pd Ardelio Pellegrinotti sul quale in molti hanno gridato allo scandalo. Nel mezzo, infine, il tentativo di mediazione arrivato direttamente dal presidente Enrico Rossi. Che ha portato al gruppo Pd in consiglio regionale un suo contributo personale intorno al quale, adesso, sarà elaborata l'ultima versione dell'emendamento al testo che l'aula si troverà a dover votare.

Il nodo centrale, manco a dirlo, resta quello relativo alle cave. E, secondo quanto emerso, il compromesso potrebbe essere rappresentato dal limite fissato al 30% per gli ampliamenti delle concessioni esistenti. In caso di ampliamenti superiori, invece, ecco che i vincoli sarebbero maggiori e sarebbe necessaria una valutazione paesaggistica. Quanto alle nuove cave o al ripristino delle cave dismesse la procedura dovrebbe invece rimanere invariata e prevedere in via preliminare l'approvazione dei piani attuativi, procedimento per il quale servirà diverso tempo.

"Riteniamo che l'attivita estrattiva sulle Alpi Apuane sia un elemento importante per quella zona e quel territorio ma anche per la Toscana" ha ribadito ai margini del consiglio regionale odierno il consigliere Pd Ardelio Pellegrinotti che ha riconosciuto "il grande lavoro fatto insieme al presidente Rossi" e "le profonde condivisioni" con lo stesso governatore.

Parole dure, invece, sono state rivolte dallo stesso Pellegrinotti nei confronti dell'assessore Anna Marson e delle diverse associazioni ambientaliste che hanno levato gli scudi contro il suo maxiemendamento. "Se si fossero almeno degnati di leggere il testo - ha detto - avrebbero capito che non si trattava di uno stroavolgimento del piano paesaggistico. Anzi. La nostra proposta si avvicina il più possibile al piano già adottato".

Sulla questione, intanto, sono intervenuti sia il segretario regionale del Pd Dario Parrini sia il senatore democratico Andrea Marcucci. "Il Pd andrà avanti senza esitazioni e cedimenti, su una linea di ragionevolezza e di tutela combinata dell'ambiente e del lavoro - ha detto Parrini - Alcuni gruppetti settari da giorni ci insultano, evidenziando pochezza e incapacità di sostenere una discussione di merito. Davvero desolante chi, senza averne titolo, ama ergersi a giudice ultimo della virtù altrui". "Il piano paesaggistico della Toscana, così come ridisegnato dal Pd, è una buona sintesi tra le esigenze delle imprese ed il rispetto dell'ambiente - ha invece aggiunto Marcucci - Naturale l'opposizione di chi dice sempre no, a volte persino a prescindere. Si alle regole, no ai freni".

Se non ci saranno sorprese il testo finale dovrebbe essere pronto venerdì mattina per poi approdare il 10 marzo in consiglio regionale per la discussione.