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Carrione, condannato il direttore dei lavori

La Corte dei Conti ha deciso che insieme a due dirigenti della Provincia dovrà risarcire alla Regione Toscana 1,7 milioni di euro euro

Il progettista e direttore dei lavori del tratto di argine del torrente Carrione che il 5 novembre 2014 crollò provocando la devastante alluvione dell'Avenza dovrà risarcire insieme a due dirigenti della Provincia di Massa Carrara la Regione Toscana per un milione e settecentomila euro. A deciderlo è stata la Corte dei Conti alla luce delle responsabilità dei tre sui lavori di messa in sicurezza del corso d'acqua, realizzati negli anni precedenti al disastro.

"Siamo soddisfatti che il lavoro della magistratura ci consenta oggi di recuperare risorse pubbliche che saranno utili a portare avanti e completare i lavori di messa in sicurezza del Carrione e degli altri cantieri di Massa Carrara - ha commentato il governatore Enrico Rossi - Ho ripetuto più volte che l'adeguamento idraulico di tutta questa zona ha bisogno di costanza e continuità, in modo da consentirci di cambiare il volto idraulico di questi territori nel prossimo decennio".

Nella relazione di uno dei periti incaricati di far luce sulle cause del cedimento si legge, in riferimento all'argine del Carrione crollato, che "le cause dell'inondazione sono da attribuire principalmente alla tipologia di opere sia per come sono state progettate, già di per sé erroneamente, sia per come sono state realizzate, ossia in totale difformità rispetto alle indicazioni progettuali, peggiorandone ulteriormente le condizioni di stabilità".

Il fascicolo sui responsabili dei lavori sull'argine fu aperto dopo una denuncia inviata alla Procura contabile dal presidente della Regione Enrico Rossi per segnalare lavori non conformi al progetto e la costruzione di una nuova struttura di contenimento su quella già esistente che invece avrebbe dovuto essere demolita.

Dopo l'alluvione, l'argine è stato ricostruito. L'intervento ha richiesto un investimento di tre milioni e 900mila euro e ha riguardato la sponda destra dell'argine a valle del ponte di via Covetta, tenendo conto non solo del rischio esondazione ma anche di un eventuale evento sismico. La costruzione del muro è terminata l'estate scorsa e la struttura è attualmente in fase di collaudo.