Lavoro

Lavoro, chi sono gli introvabili in Toscana

Nei 5 settori più critici durante il 2022 a fronte di 101.710 posti disponibili sono rimaste vacanti 35.170 posizioni. Lo studio della Cgia di Mestre

Sono i cuochi i lavoratori più difficili da trovare

Sono camerieri e cuochi ma anche addetti alle pulizie, commessi nei negozi al dettaglio e addetti all'imballaggio e al magazzino: sono i lavoratori introvabili in Toscana, individuati in uno studio della Cgia di Mestre che ha elaborato dati 2022. Ne è risultato che per queste 5 categorie di lavoratori l'anno scorso erano previste 101.710 assunzioni, ma 35.170 posti sono rimasti scoperti.

La punta di carenze è rappresentata dalla categoria dei cuochi in alberghi e ristoranti: ne sarebbero serviti 16.490, ma 8.560 posizioni sono risultate di difficile reperimento per una percentuale del 51,9%.

A seguire ecco camerieri e professioni assimilate: le aziende abbisognavano di 28.070 di loro, ma sono rimaste a bocca asciutta in 12.210 casi (43,5%). Manca anche un terzo circa del fabbisogno di personale non qualificato per servizi di pulizia in uffici ed esercizi commerciali: a fronte di 21.970 posizioni aperte, ne sono rimaste scoperte 6.880 (31,3%).

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I commessi delle vendite al minuto? Anche lì reperire personale a sufficienza non è stato affatto semplice. La richiesta era per 23.250 commessi e commesse, ed è rimasta inevasa per 5.160 unità (22,2%). Al quinto posto per introvabili c'è poi la categoria di personale non qulificato addetto all'imballaggio e al magazzino: 11.930 le entrate previste, 2.360 i posti rimasti vacanti (19,8%).

Provincia per provincia

Quanto alle province più in difficoltà, nella classifica guidata a livello nazionale da Bolzano con un'incidenza di difficoltà di reperimento di lavoratori del 52,5% la prima provincia toscana che si incontra è Arezzo in 18a posizione. Le aziende qui hanno faticato a reperire 25.980 lavoratori, il 46,1% del fabbisogno espresso nel 2022.

Al 26° posto ecco la provincia di Pistoia (16.980 lavoratori richiesti, il 44,5% di difficile reperimento), e poi più giù si trova Firenze (35° posto, 97.980 lavoratori richiesti, il 43,9% difficili da trovare). Al 40° posto c'è Siena (22.650 posizioni aperte, 43,5% rimaste tali).

A seguire la provincia di Pisa, che si colloca in 44a posizione con 32.620 lavoratori desiderati, per il 43,0% difficili da reperire. Prato giunge 54a: 28.600 posizioni nel fabbisogno, 40,7% di difficile reperimento. Due posti più giù ecco Lucca (56° posto, 34.420 lavoratori cercati, 40,4% di difficile reperimento) e a seguire Massa (63° posto, 13.930 posti disponibili, 39,9% di difficoltà a trovare lavoratori) e Livorno (72° posto, 32.930 posizioni aperte e il 38,2% di difficoltà a coprirle).

E' andata meglio a Grosseto (99a posizione, 20.520 entrate in sofferenza nel 32,8% dei casi) secondo l'elaborazione dell'ufficio studi della Cgia su dati Excelsior Unioncamere Anpal in valori approssimati alla decina di unità.