Attualità

"Cento chilometri di mare coperti dal gasolio"

Anche Greenpeace ha lanciato l'allarme sull'allargamento della macchia di carburante sversato nel Tirreno dopo la collisione tra i mercantili

La macchia di carburante sversato in mare dopo la collisione tra la motonave tunisina Ulisse, che trasportava autocarri e automobili e la nave portacontainer Cls Virginia, battente bandiera cipriota in acque francesi al largo della Corsica (vedi articoli correlati) desta sempre maggiore preoccupazione anche sulle coste della Toscana. 

Greenpeace, in particolare, ha lanciato l'allarme sull'espansione della chiazza che è stata ripresa dallo spazio attraverso l'occhio del satellite Sentinel 1A. Proprio le immagini del satellite, spiega in una nota Greenpeace "mostrano che la contaminazione da idrocarburi interessa ormai oltre 100 chilometri quadrati", più degli 88 chilometri quadrati segnalati inizialmente. 

"Questo è l'ennesimo disastro che si verifica nel Santuario dei Cetacei - ha detto il direttore delle Campagne di Greenpeace Italia Alessandro Giannì - Recuperare gli idrocarburi dispersi è impossibile e se non si mettono a punto meccanismi efficaci per prevenire simili incidenti il Santuario dei Cetacei sarà sempre a rischio". 

Ora il problema, già segnalato ieri, è quello del maltempo in arrivo sull'area. La pioggia e le onde, infatti, potrebbero far precipitare sotto la superficie le particelle inquinanti finendo per danneggiare gravemente l'ecosistema e rendendo inoltre molto difficile le operazioni di recupero del carburante