Cronaca

Andrea, lo strazio dei genitori e della gemella

Sono stati i carabinieri ad avvertire il padre e la madre del giovane morto nell'aereo precipitato in Indonesia. Tristezza e cordoglio sui social

Andrea Manfredi, foto da Facebook

I carabinieri si sono presentati alla porta della famiglia Manfredi nella notte, prima che i genitori potessero apprendere dalla televisione o dalla radio della morte del figlio Andrea.

Il giovane, un bel volto dall'espressione serena in tutte le foto postate sui social, aveva 26 anni e si trovava a bordo dell'aereo della Lion Air precipitato nel mare di Giacarta alle 6.20 ora locale (in Italia era passata da poco la mezzanotte), tredici minuti dopo il decollo. Era diretto a Pankal Pinan, sull'isola di Banka. Secondo i soccorritori, nessuno è sopravvissuto e le operazioni di recupero dei corpi delle vittime vanno avanti con difficoltà, anche perchè il relitto è affondato nell'oceano in acque profonde.

Prima dell'incidente i due piloti, uno di origine indiana, l'altro indonesiano, hanno comunicato alla torre di controllo di avere un problema. La compagnia aerea ha dichiarato che il velivolo, di recente costruzione e consegnato appena due mesi fa, era stato controllato ieri sera a seguito di una segnalazione dei piloti. Ma i tecnici, dopo le verifiche, avevano dato l'autorizzazione al volo.

Andrea Manfredi stava facendo un viaggio in Asia da solo e documentava le varie tappe su Istagram. Quando la notizia della morte si è diffusa, centinaia di messaggi di partecipazione e cordoglio sono stati pubblicati sui social network. Andrea, ex ciclista professionista, era molto affezionato alla sorella gemella Linda che spesso, sempre tramite i social, gli inviava saluti e messaggi. Pochi giorni fa la ragazza ha scritto in un post: "Siamo nati per fare qualcosa di più di andare al lavoro, pagare bollette e morire".