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Falda inquinata, confermati gli sforamenti

Le analisi effettuate nel secondo monitoraggio hanno confermato molti sforamenti. Indagine nata per rilevare livelli di contaminazione dell'area SIN

Arpat non ha dubbi, il quadro è quello già noto, e non è positivo. Il secondo monitoraggio effettuato su 80 pozzi ha rilevato sostanze come tetracloroetilene 230 volte sopra il limite e cromo VI che non dovrebbe superare i 5 microgrammi per litro raggiungere anche i 79 in un pozzo.

Tra le altre sostanze che superano gli sforamenti il manganese e il ferro.

Sono arrivati oggi i dati del secondo monitoraggio effettuato nella falda acquifera nell'area industriale tra Massa e Carrara, quella riferita al Sin Sir (sito di interesse nazionale e sito di interesse regionale), area fortemente inquinata. L'indagine sulla zona è nata per poi avviare un progetto di bonifica.

"Dall'esame dei dati analitici di questo monitoraggio, si conferma complessivamente il quadro ambientale già noto". Così Arpat conferma il quadro non positivo, emerso durante il primo monitoraggio effettuato a marzo.