Cronaca

Casa di riposo-lager, botte, ansiolitici e sete

Sono accusate di maltrattamenti e abusi sugli anziani tre donne finite ai domiciliari. Altre due sono indagate. Sono tutte italiane

La legale rappresentante e due dipendenti di una casa di riposo per anziani di Marina di Carrara sono agli arresti domiciliari con l'accusa di percosse, umiliazioni, ingiurie e minacce ai danni dei dieci ospiti della struttura. Altre due dipendenti sono indagate. Tutte le persone coinvolte sono italiane.

Le misure cautelari sono state eseguite stamattina dalla Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle hanno accertato anche che la struttura veniva gestita senza alcuna autorizzazione amministrativa utilizzando anche personale non in regola con le norme sul lavoro e privo di qualifiche per prestare assistenza sanitaria.

Fra gli abusi documentati dalle Fiamme Gialle, il razionamento dell'acqua (non più di un bicchiere a pasto) per evitare che i degenti chiedessero di andare in bagno troppo spesso o renderssero necessario il cambio delle lenzuola, e somministrazioni in eccesso, senza prescrizione medica, di ansiolitici e tranquillanti per mantenerli in stato soporoso.

E poi offese, umiliazioni, percosse, strattoni, limitazioni nella libertà di movimento legandoli alla sedia o al letto oppure obbligandoli a star seduti tutto il giorno. Il tutto accompagnato da urla e minacce, in un clima di sopraffazione e paura che ha indotto alcune vittime a desiderare la morte o ad abbandonarsi alla disperazione.

Dopo gli arresti, gli anziani sono stati riaffidati ai familiari, tenuti all'oscuro dei metodi utilizzati nella casa di riposo.