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Alpinisti esperti traditi dal ghiaccio e dal sole

Il rialzo delle temperature le probabili cause del distacco della lastra di ghiaccio che ha travolto i due toscani in Val d'Aosta. Lo sgomento del Cai

Foto facebook Cai Fivizzano

Il ghiaccio lo conoscevano bene e sapevano che qualche volta può essere traditore. Ieri lo è stato, forse per colpa di un improvviso rialzo di temperatura, balzata da sotto zero a oltre 10 gradi. Un evento raro ma non da escludere. Può essere stato questo, infatti, a far crollare il ghiaccio della cascata battezzata nel Capodanno del 1990 con il nome di 'Bonne Année' a Gressoney-Saint-Jean. 

Il giorno dopo la tragedia, la morte di Mauro Franceschini, 58 anni di Caprigliola in Lunigiana e di Antonella Gerini, 50 anni di Carrara è ancora impossibile da accettare, soprattutto da chi con loro condivideva la passione per le scalate. Insieme ai due toscani sono morti Antonella Gallo, 51 anni di La Spezia e a Fabrizio Recchia, 51 anni di Vezzano Ligure. Unico superstite, l'altro alpinista che era con loro: Tino Amore. 

A esprimere il cordoglio, dopo la tragedia, il Cai di Fivizzano di cui erano soci: "Ancora non ci crediamo, siamo attoniti dal dolore per aver perso alpinisti come voi. Le parole mancano e in questo momento solo il dolore accomuna tutti. Da lassù ci guarderete e ci insegnerete ad andare in montagna e da quaggiù noi ogni volta che saliremo su qualche vetta porteremo un ricordo di voi. Amavate la montagna e a tutti noi avete insegnato a viverla e affrontarla. Grazie di tutto Fabri, Maurino, Anto&Anto. Un abbraccio enorme ai familiari, agli amici e a tutti quelli che hanno condiviso un momento con voi".