La morte di un kickboxer stroncato da malore durante gli allenamenti, la vana corsa in ospedale, l'indagine avviata dalla procura di Pavia - provincia dove il 21 Maggio avvenne la tragedia - e l'approdo in Toscana con la denuncia di una persona nella provincia di Massa-Carrara e la perquisizione che ha portato a scoprire un traffico di anabolizzanti.
Sì perché è questo il sospetto di chi indaga: che il decesso improvviso dell'atleta 52enne sia collegato all'assunzione di sostanze.
I carabinieri sono arrivati a denunciare un 34enne del Milanese e un 35enne della provincia di Massa-Carrara con l'accusa di aver venduto anabolizzanti e farmaci ad azione stupefacente ad alcuni sportivi.
Ieri, poi, la perquisizione effettuata dai carabinieri pavesi insieme con i militari di Massa Carrara e del Nas di Cremona, a seguito della quale sono state sequestrate circa 3.600 compresse, 84 fiale di possibili sostanze dopanti, 4 fiale di farmaci ad effetto stupefacente e 780 euro in contanti.
Secondo la ricostruzione investigativa, i due si sarebbero approvvigionati delle sostanze in parte vicine alla scadenza, smerciandole poi illegalmente nelle palestre. Adesso spetterà agli accertamenti in corso svelare se effettivamente vi sia o meno una correlazione fra la morte del kickboxer e l'assunzione di sostanze vietate.