Cultura

Un museo per il maestro del marmo Guadagnucci

Villa La Rinchiostra ospita 60 opere scultore a 100 anni nascita di uno degli ultimi maestri del marmo, Gigi Guadagnucci

Sarà Villa La Rinchiostra, tra le residenze ducali dei Cybo Malaspina, ad ospitare oltre 60 opere lasciate dallo scultore alla sua terra natale dove era tornato a stare, e dove è morto due anni fa, dopo aver vissuto in Francia. L'inaugurazione, in occasione del centenario della nascita, il 20 giugno. Formatosi come scalpellino, Guadagnucci si affermò come scultore inizialmente in Francia, dove si trasferì nel 1936 per motivi politici. Visse prima a Grenoble e poi a Parigi, dove frequentò e divenne amico di Severini, Zoran Music, Yves Klein, Tinguely, Beniamino Joppolo e Pierre Restany. Con la fine degli anni Sessanta, si riavvicinò progressivamente all'Italia, riallacciando rapporti con la sua terra, invitato più volte a partecipare a varie edizioni della Biennale di scultura di Carrara, attratto anche dalla possibilità di reperire materiali e manodopera di prima qualità.

A Massa scelse poi di tornare a vivere nonostante avesse mantenuto residenza a Parigi fino alla fine degli anni '90. Scomparso il 14 settembre 2013, già dal 2012 aveva stipulato un contratto con il Comune per la costruzione del museo, che fu individuato da subito nella Villa Rinchiostra, con l'intenzione di farne un luogo per l'arte contemporanea, da arricchire in futuro con l'inserimento anche di altri artisti. Le opere di Guadagnucci occupano il primo piano e il seminterrato della Villa.

Sono esposte 53 sculture circa di grande formato, in marmo statuario, e 8 dei bassorilievi 'erotici' in marmo, onice e travertino iraniano che Jean Clair definì, in un saggio, 'Les Litophanies d'Eros'. Eseguite tra il 1957 e il 2002, le opere documentano l'intero percorso artistico di Guadagnucci.