Non solo non ci sarebbe stato pentimento da parte del killer, ma ci sono nuove minacce verso l'arma dei carabinieri. È quanto sostenuto  dal pm Alberto Dello Iacono dopo l'ascolto in aula delle registrazioni di un colloquio di Vignozzi con la moglie, in cui la donna metteva al corrente il marito dell' arresto del figlio Riccardo.
Parole dure che non accennano al pentimento e non nascondono la rabbia, il risentimento e la sete di vendetta  ancora inappagata.
A controbattere la tesi del pm il legale difensore di Vignozzi, Enrico Di Martino, che sostiene invece il pentimento del proprio assistito. Prossima udienza  il 16  luglio.