Il presidente di Confesercenti ha parlato dei danni causati dall'abolizione dei voucher; dalla perdita di 650mila euro, alla mancata regolamentazione del lavoro occasionale indispensabile in una realtà come quella Apuana dove le piccole imprese ne usufruiscono nei momenti di maggior lavoro. E ha evidenziato, inoltre, la difficoltà di questo periodo transitorio non regolamentato. Cgil , ribadisce la propria posizione, ritenendo " i voucher nuovo simbolo del precariato e dello sfruttamento dei lavoratori. I buoni utilizzati per pagare prestazioni lavorative occasionali sono uno strumento che determina una sommersione anziché un’emersione del lavoro nero e irregolare". Sicuramente, suggerisce Cgil, in questo momento "sarebbe più proficuo aprire un ragionamento in merito al settore turistico che parta dalle cause di una crisi che nel nostro territorio ha visto una progressiva erosione della capacità di attrazione turistica che si concretizza in una perdita pari a quasi 666 mila presenze nelle strutture ricettive ufficiali; ovvero un calo del 38,1%." L'abolizione dei voucher, secondo Cgil, era auspicabile, perché tali rapporti "non garantivano al lavoratore una paga oraria adeguata, né il minimo riconoscimento di qualsivoglia diritto."