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martedì 19 marzo 2024

PAROLE MILONGUERE — il Blog di Maria Caruso

Maria Caruso

MARIA CARUSO - “Una vita da vivere” è il primo libro che ha scritto dopo aver visto il primo cielo a San Felipe in Venezuela ed aver fatto il primo ocho atràs a Pisa. E' in Italia dal 1977 e per tre anni ha abitato in Sicilia. Le piace raccontarsi e raccontare con le parole che le passano per la testa ballando un tango in milonga. Su Facebook è Marina de Caro

Il tanguero che entra in pista

di Maria Caruso - sabato 26 ottobre 2019 ore 08:00

Andare a ballare è cosa comune, ma l’ingresso in pista non è fatto da tutti con le stesse modalità. Diciamo che tutti i tangueros si approcciano alla pista portandosi dietro la loro circa ingombrante personalità. 

Ci sono quelli che entrano direttamente in pista, dopo aver scelto la dama, senza pensare a niente in particolare, come se si portasse dietro un sacco di patate da depositare nel loro magazzino. Non c’è il tanguero in quel caso, ma solo lui –uomo, che entra nel circuito ballabile esponendosi, ahimè, allo sguardo di tutti, specie il mio! 

Morale della favola, la malcapitata di turno deve, scansare le eventuali coppie in arrivo e aspettare che il suo cavaliere, si accomodi dopo che lei ha naturalmente fatto un passo indietro e tenuto brillantemente la posizione di partenza ed attendere che l’uomo in questione si ponga di fronte. Tale tipo di tanguero pur sentendosi osservato non si sente per niente in difficoltà perché non ha consapevolezza di sé ed è come se stesse camminando per strada dove appunto è abituato a non venir “filato” da nessuno. Appena però si accorge di essere guardato (spesso male dalle altre coppie!) è come se si guardasse allo specchio e qui mostra la sua prima reazione, mettendosi la maschera del tanguero. Perde pertanto il suo indifferente egocentrismo per cominciare a ballare da tanguero. 

Altro personaggio riguarda il tipo che prima di decidersi a fare il primo passo sono passati già i primi tre brani di quella tanda però in compenso entra in pista prima della donna e aspetta che sia lei a venirle di fronte. Ci sono anche i galantuomini che ti afferrano per mano e ti accompagnano al bordo dell’arena, oppure quelli che ti prendono a braccetto, ma non ho ben capito quale delle due modalità è considerata più confidenziale… anche se, entrambe, rappresentano la presa di due fidanzatini che si apprestano a fare una passeggiata romantica in riva al mare. 

Esistono, inoltre, nel catalogo degli ingressi in pista, anche di quelli che ti accompagnano mettendo la loro mano dietro la tua schiena, naturalmente ad altezza regolabile, secondo il livello di “testosterone porcino” di quel momento e, infine, quelli “perfetti” che educatamente, prima di buttarsi nella mischia, fanno un cenno con capo, all’uomo della coppia in arrivo e aspetta il suo assenso prima di entrare in pista. Una volta posizionatosi, fa occupare posto alla sua ballerina davanti a sé e prima di partire a muovere i suoi passi e dare l’indicazione comunicativa della marca (o il sottotesto), si connette frontalmente con il busto della donna. 

Altri soggetti ti trascinano per mano in uno slalom, tipo gimcana, per raggiungere il centro della pista disdegnando il classico ingresso e guardano la ronda sorniona dal centro della sala con un’espressione del tipo: “Io so furbo!”, aspettando il sorriso di approvazione della donna che ha davanti. 

Va beh, diranno gli uomini, insomma, ma allora come lo vuoi quest’accompagnamento in pista? 

Cari tangueros miei amici carissimi, senza considerar che l’abbia con voi poiché così non è, anche se può sembrare, ciò che voglio dirvi in “soldoni”, è che il tango ha un preciso linguaggio, è un sistema di comunicazione codificato, secondo precisi canoni funzionali ed estetici che permette a chi balla di esprimere e far rivivere i sogni, le emozioni, le paure, poiché, se tutti agiamo in maniera corretta, si creerà un ambiente esteticamente bello anche da vedere. Intimo. Raccolto. Piacevole. Rilassato. Sereno. Un posto insomma dove è esaltata la danza di coppia per eccellenza che si rispetta l’un con l’altro senza mai dimenticarsi del contesto sociale in cui si svolge la milonga.

Anche le donne hanno un modo personale di entrare in pista. La stragrande maggioranza però si adegua a quanto è fatto dal tanguero di turno, anche perché ci sono quelle che non conoscono le regole. Però ci sono donne che si piazzano in pista prima dell’uomo (probabile retaggio delle femministe degli anni ’70) a uso “prime donne” oppure quelle che temono ballare e perciò intimidite dal tango questo sconosciuto, tentennano a bordo pista con un vado-non vado senza decidersi ad entrare per abbracciare il tanguero. Ad ogni buon conto le donne possono educare i tangueri ignari delle regole con il loro comportamento per cui donne, conto su di voi!!!

Or dunque se anche non fossero esattamente queste le regole di Baires a me non sembrano malaccio… che ve ne pare?

Maria Caruso

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