Cultura giovedì 09 luglio 2015 ore 11:31
Carrara, Cárdenas e la Negritudine

Una grande mostra antologica di fama mondiale Agustin Cárdenas e coinvolge l'intera città di Carrara dall'11 luglio al 13 settembre
CARRARA — La rassegna offre al pubblico sculture monumentali lungo
un percorso nel centro storico della città (piazza Mazzini, via Roma,
via Verdi) ed una mostra ambientata in due importanti sedi espositive:
il CAP Centro Arti Plastiche di Carrara e la Galleria Duomo, che presentano per la prima volta i lavori dell'artista: sculture in marmo, in legno, in bronzo, gessi originali restaurati, tempere e disegni.
Il notevole corpus di opere è accompagnato da una nutrita documentazione
che comprende due ritratti inediti di Cárdenas scattati dallo storico
fotografo carrarese Ilario Bessi stampati su pannelli, numerosi
articoli, cataloghi, manifesti e un video della mostra personale che
contemporaneamente è ospitata presso la Galleria Aktis di Londra.
Nell'avvincente
percorso espositivo, si incontrano tutte le forme del linguaggio
artistico di Agustin Cárdenas, nella cui arte è espressa l'appartenenza a
tre continenti diversi: America Latina, Europa e Africa. In
particolare la "negritudine", come cita il titolo della mostra, fa
riferimento alle radici africane dell'artista che emergono nelle sue
opere attraverso elementi espliciti: totem, simboli primitivi e in senso
implicito nel rimando a miti, riti e tradizioni. Il legame alla storia e
l'innovazione si alternano nel sapiente uso di materiali differenti;
nella resa delle forme arrotondate o con slanci verticali; nei volumi
plastici e nella tensione essenziale.
Il nucleo di sculture monumentali che s'incontrano nel centro storico fra cui Grande porte in bronzo (1975, cm 200x200x30) e le opere in marmo bianco Boite à Musique (1968), Point Interieur (1969), La Question (1973), La Grande Famille
(anni ottanta) comunicano forza e armonia, grazie alla sintesi plastica
e alla scrupolosa levigatura dei materiali. Questi caratteri sono
presenti anche nei lavori monumentali esposti nella Galleria Duomo, come
Dogon (1971) in marmo nero del Belgio, Mon Ombre après minuit (1963, cm 243x77x10) in bronzo, Le repos de l'oiseau (1981, cm 192x60x60) in marmo bianco e quelli di medie e piccole dimensioni presso il CAP Centro Arti Plastiche di Carrara, come La Famille (1957), Le repos du petit oiseau (1981), Le Grande Tortue (1982) realizzati rispettivamente in marmo grigio, marmo rosa e granito, nelle opere in legno come Le bois Carrara (1974) e in bronzo quali Bouba (1974) e Le Coq (1974).
In Cárdenas le forze si attraggono e si respingono in un gioco di equilibrio ad esempio in Le Baiser (1974), dove i pieni e i vuoti uniscono in un'armonica struttura il maschile e il femminile.
L'artista
con estrema creatività è riuscito a tradurre le forme umane e della
natura attraverso elementi non figurativi che conservano una vitalità e
un'espressività penetrante. La sua originalità emerge inoltre dal suo
modo di traforare le sculture in costante dialogo con l'aria, la luce e
l'ombra.
Accompagna
la mostra un catalogo a colori con testi critici di Abigail McEwen,
storica dell'arte e Professoressa presso l'Università del Maryland;
Elena Malagodi Cárdenas, curatrice; Dominique Stroobant, scultore; e una
selezione di testi di importanti critici e poeti che negli anni hanno
scritto di Agustin Cárdenas, oltre ad una suggestiva immagine della
fotografa di fama mondiale Martine Franck con l'artista sullo sfondo
delle celebri cave di marmo di Carrara.
L'evento è a cura di Elena Cárdenas Malagodi e Eleonora Lombardi,
promosso e organizzato dal Comune di Carrara, dalla Galleria Duomo e
dall'Associazione Culturale Carrara Artistica, patrocinato da Regione
Toscana e inserito nella rassegna Marble Weeks (19 giugno - 12 luglio, centro storico di Carrara).
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